Giro d’Italia 2018, Vegni rilancia: “Il Giro in America, perché no?”
Il bilancio positivo di queste Grande Partenza del Giro d’Italia 2018 regala un grande sorriso a Mauro Vegni. Scommessa che sembra infatti decisamente vinta quella del nuovo patron della Corsa Rosa, che insiste sempre più nella sua idea di globalizzazione, della quale questa storica partenza fuori dall’Europa è stato il primo grande passo, anche nell’ambito dei GT. Malgrado la ben poca cultura ciclistica locale, infatti, il Giro101 ha vissuto un bagno di folla in queste sue prime tre tappe, al livello di quanto successo nelle passate edizioni nel Nord Europa.
Anche al di là delle aspettative stesse del dirigente romano, che può anche tirare un grande sospiro di sollievo per non aver vissuto neanche i tanto temuti problemi di sicurezza. “Personalmente ero convinto di questa avventura, venendo qui avevo conosciuto la gente e per me questa è una scommessa vinta – spiega ai microfoni di RaiSport – Ammetto che la presenza del grandissimo pubblico mi ha stupito, non era facile da immaginare. Il comitato locale ha fatto davvero un grande lavoro in preparazione al nostro arrivo”.
A questo punto, a metà tra la battuta e il serio, rilancia verso altri continenti, ben più lontani, ma non nuovi in quanto ad ipotesi. Quando dallo studio gli chiedono dunque quale possa essere il prossimo traguardo, nello specifico pensando a portare il Giro d’Italia in America la risposta è infatti di grande apertura. In passato si era parlato di Washington, ma anche di Tokyo, con questo primo passo che sicuramente fa ben sperare.
“Ripeto, questa per me è una scommessa vinta – rilancia Vegni – Sono veramente convinto che per arrivare alla vera globalizzazione serve che portiamo i grandi eventi in giro per il mondo. In quest’ottica, perché no il Giro d’Italia in America?”
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